PL 490: ovvero la legge con cui il Brasile vuole distruggere l’Amazzonia e le comunità indigene.
Save the Planet, presente con il progetto “Amazzonia Respiro del Mondo” osserva con preoccupazione l’ultimo attacco alla foresta. vittime di abusi e promuovere la salvaguardia del pianeta.
Jair Bolsonaro ha ancora un anno di presidenza prima di sloggiare (ci auguriamo tutti) da Brasilia e dal ruolo di capo dell’esecutivo come Presidente da República Federativa do Brasil. La sua presidenza non solo sarà ricordata per la disastrosa gestione dell’emergenza sanitaria da SarsCoV2, ma anche per lo scriteriato sfruttamento delle risorse dell’Amazzonia. Una compiacenza criminogena verso le lobby del legname e degli allevamenti che la stanno disboscando. Nello studio Environment: Science and Policy for Sustainable Development pubblicato dal geografo Robert T. Walker, ricercatore dell’Università della Florida ed esperto di Amazzonia, si lanciava l’allarme in tempi non sospetti:
"Sebbene il Brasile abbia iniziato a smantellare le politiche ambientali prima dell’elezione del presidente Jair Bolsonaro, la sua amministrazione sembra intenzionata a eliminare tutte le restanti restrizioni sullo sfruttamento senza restrizioni delle risorse naturali dell’Amazzonia. Sembra quindi probabile che la perdita totale di foreste supererà il 25% nel prossimo futuro.”
E qui arriviamo all’attualità di questa estate. Il 29 giugno la Commissione Costituzione e Giustizia della Camera dei Deputati brasiliana ha approvato il Projeto de Lei 490/2007 (PL 490), che vuole modificare le leggi che proteggono le terre appartenenti agli indios in Amazzonia, così da sfruttarle per scopi agricoli o la costruzione di nuove opere quali autostrade e centrali idroelettriche ad esempio.
Se la normativa completerà l’iter di approvazione, manca un passaggio al Senato, i nativi del Brasile saranno a grave rischio di sparire gradualmente poiché poco tutelati. Una condanna a morte insieme alla foresta che li ospita da sempre, deturpata dagli incendi e oggi ulteriormente minacciata dalla siccità crescente. Insomma, un bell’assist ai lobbisti produttori agricoli e latifondisti. Grazie alla PL 490, questi ultimi avrebbero mani libere per impossessarsi e sfruttare quelle terre che oggi sono protette dalla legge, proprio perché demarcate e abitate dalle popolazioni indigene che ne hanno il diritto.
Lo scopo di questa proposta è appunto ridurre il più possibile i terreni assegnati agli indios e permettere un’ulteriore deforestazione in nome del Ordem e Progresso.
L’Amazzonia, oltre a essere un polmone del pianeta, è Patrimonio dell’Umanità e il presidente Bolsonaro – sostenitore della PL 490 - non può cavarsela dichiarando all’opinione pubblica che “è proprietà del Brasile e in nome del progresso ne dispongono i brasiliani”. Una dichiarazione miserabile che sfrutta solo la retorica nazionalista, perché per il resto è un’idiozia bella e buona (a Firenze nessuno si sognerebbe di dire che il Duomo è proprietà della città e si può demolire per fare posto a un centro commerciale…).
Infatti in tutto il Brasile ci sono state marce e proteste contro la PL 490. Joenia Wapichana, la prima deputata federale indigena del Brasile, è in prima fila nel denunciare gli effetti qualora la legge passasse e ha chiamato alla lotta tutto il popolo indigeno in difesa del suo territorio tradizionale.
Ricordiamo che Save the Planet, in collaborazione con CDO Opere Sociali, è presente in Amazzonia e attiva con il suo progetto di sostegno alla Escola Agricola Rainha Dos Apostolos di Manaus. Qui, ogni anno, 120 ragazzi dai 14 ai 18 anni, provenienti dalle varie parti dell’Amazzonia, studiano tecniche di coltivazione rispettose dell’ecosistema pluviale.
Terminato il periodo di studio, circa una metà degli allievi prosegue con gli studi universitari, l’altra metà fa ritorno ai villaggi di origine in cui porta un contributo fondamentale per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.
In nostro sostegno a questa bellissima esperienza - contribuendo ogni giorno a tutelare uno dei luoghi verdi più importanti della Terra con azioni concrete e tangibili - è investimento su una cultura che educhi i più giovani al rispetto e alla tutela della biodiversità.
Nelle nostre possibilità e con l’aiuto dei soci, se l'Amazzonia chiama, Save the Planet risponde: não PL 490!
Articolo di Francesco Sani